27 Gennaio 2022 - Giornata della Memoria

Tutti noi abbiamo ascoltato i racconti riguardanti il periodo nazifascita, durante il quale sono state strappate vite innocenti da famiglie e conoscenti. A scuola, in particolare, a noi giovani vengono trasmessi gli insegnamenti che derivano dai ricordi e dai fatti, giunti sino a noi attraverso le testimonianze e le prove concrete. Solitamente, si ricorre a film o a veloci powerpoint proposti dagli insegnanti, anch’essi certamente apprezzati, ma mai pienamente compresi. Noi ragazzi della classe 2^A, abbiamo deciso di riunirci e di collaborare per ottenere una situazione che non solo rievoca memorie e sensazioni, ma che le fa provare a coloro che guardano e a quelli che si adoperano per la sua realizzazione. La Shoah è un argomento di cui in tanti, ormai, conosciamo le sfaccettature, ma, ripercorrendo momenti di vite numerate e respiri mozzati troppo presto, abbiamo potuto recuperare frammenti di comune opinione.

Abbiamo cercato di non far dimenticare le singole vittime dell’Olocausto utilizzando dei sanpietrini, blocchetti di leucitite portanti i nomi di tutti coloro che hanno sofferto e combattuto allora. Li abbiamo fatti in modo creativo e semplice, mantenendo tuttavia la loro importanza, posizionandoli lungo le scale della nostra scuola, accompagnati da scritte significative, per fare in modo che siano per tutti una sorta di cammino di riscatto. Restituiscono l’identità alle persone a cui, a quel tempo, questa era stata negata e rammentano alle presenti e future generazioni ogni uomo o donna, giovane, bambino o anziano, che ha perso la vita in quei campi bui di oppressione, in cui molti esseri umani erano stati ridotti a nulla di più che a un numero e a un corpo.

Poi, abbiamo deciso di prendere ispirazione da un’opera che dal 1997 si trova in un museo di Berlino, intitolata “foglie cadute”. Si tratta di maschere che, se create con ferro e calpestate, provocano un rumore metallico molto simile a quello di catene e urla. Date le nostre disponibilità, abbiamo proposto una sua variante, realizzando questi volti urlanti con del cartoncino e affiggendoli a una parete, come ricordo di ognuno dei sei milioni di ebrei trucidati, morti nel silenzio dei campi di concentramento. Ritrae le vite volate via senza nessun rumore.

Verificare i parallelismi tra passato e presente ci ha aiutati, inoltre, ad avvicinarci maggiormente alla sensazione di percezione di cosa si può pensare in quei brevi attimi in cui tutto sembra fermarsi, mentre il mondo intero continua inesorabile a scorrere in avanti. Comprendere che una persona, alla sua nascita, non è destinata a far solamente parte di qualcosa di astratto e quasi intangibile, ma a crescere nel suo spirito e nel suo corpo, secondo diritti che sono, o dovrebbero essere, inviolabili. Fra tutti, quello del proprio “io”.

 

Zanotel Isabella

2^A ITE TURISMO di Lignano Sabbiadoro